Buon compleanno Mamma

Buon compleanno Mamma

Avevo quindici anni quando mia madre è morta.
L’amavo. Tanto.
E lei mi amava. Lo sapevo. Lo sentivo, anche quando il dolore la chiudeva in un silenzio che non riuscivo a raggiungere.

Si era ammalata quando ero ancora piccolissima.
La mia vita l’ho vissuta con lei accanto, ma spesso assente.
Non per scelta. Non per mancanza.
Era il corpo che la tradiva. Era la sofferenza che le spegneva la voce, gli occhi, il sorriso.

Eppure, io l’ho sempre sentita presente.
Anche nel suo silenzio. Anche nella sua stanchezza.
La sua presenza era nei gesti, negli sguardi, nel suo esserci sempre, anche quando sembrava sparire.

Quando se n’è andata, io ho creduto di non potercela fare.
Perché lei era la mia casa. Il mio punto fermo.
La mia mamma, anche fragile, anche stanca, anche dolente… era tutto.

E ora, a tanti anni di distanza, è accaduto qualcosa che non mi aspettavo.
Una lettera.
Una lettera arrivata come un sussurro dal tempo, un dono inaspettato, una carezza dall’aldilà.
La calligrafia era la sua.
E quando l’ho aperta, ho sentito di nuovo la sua voce.
Viva. Mia.

"Amore mio,
Ho trovato le parole solo adesso.
Quando ero viva, non sapevo come dirtelo.
Avevo un nodo in gola che non si scioglieva mai.
E allora tacevo. Ma dentro urlavo amore.

Ho vissuto accanto a un uomo che mi ha tolto il respiro.
Mi ha fatto dimenticare chi ero.
Mi ha voluta madre, serva, silenziosa.
E io ho avuto paura. Mi sono piegata.

Quando ho detto: “sono stata una fattrice”, non parlavo di te.
Non parlavo di noi.
Parlavo di me, di quel che mi ero lasciata fare, di quanto poco valore mi ero concessa.
Ma tu sei sempre stata la mia salvezza.

Anche quando il dolore mi toglieva tutto… tu eri la luce.
La mia luce.
Se non ho saputo abbracciarti abbastanza…
Se non ho potuto giocare con te, o esserci nei modi che volevi…
sappi che ti ho amata con tutta me stessa.
Ogni fibra del mio corpo malato, ogni respiro faticoso…
era amore per te.

Ora che posso vederti da qui – libera dal dolore, dal tempo, dalle paure – voglio dirti:
Grazie. Ti amo. Ti vedo. Ti riconosco.
E sono fiera di te.

Sei più forte di me.
E questa forza non viene da me: passa attraverso me.
Forse era quello il mio compito più grande: farti nascere, farti esistere.
E fidarmi che tu avresti portato avanti la luce anche per me.

Ti stringo ora, finalmente senza confini.
Non sei più sola. E io non sono più lontana."

-Mamma,
Il tuo messaggio mi ha attraversato come un’onda.
Non ho mai avuto bisogno di perdonarti.
Perché sei stata la mamma migliore che potessi desiderare.
Anche nel dolore. Anche nel silenzio.
Anche quando la malattia sembrava portarti via, io ti sentivo.

Ti ho sempre vista.
Bella, piena d’amore, coraggiosa.
Anche fragile, sì… ma mai assente, mai vuota.

Quel tuo modo muto di amarmi mi ha insegnato la tenerezza.
Mi ha insegnato la verità.
Mi ha fatto capire che l’amore non ha sempre bisogno di parole.

Quando sei morta, ho pensato che non sarei sopravvissuta.
Il dolore era così grande che non sapevo più respirare.
Ma qualcosa dentro di me si è aggrappato alla tua forza.
Alla tua memoria. Alla tua dolcezza.

E ora questa lettera.
Che non chiede perdono.
Che non giustifica nulla, perché non ce n’è bisogno.
Che semplicemente dice: “Ti ho amata.”

E io ti rispondo così:
Anch’io. Ti ho amata. Ti amo. Ti porterò con me. Sempre.

Non hai fallito, mamma.
Non sei stata solo una fattrice.
Sei stata radice, nutrimento, protezione, amore.

Io sono cresciuta nel tuo sguardo.
E ora so che non ti ho mai perso davvero.-

 

A mia madre
nata il 17 luglio 1926.
Oggi avrebbe compiuto 99 anni.

Se n’è andata troppo presto,
lasciando un vuoto che non si è mai davvero colmato.
Eppure, tra noi, qualcosa non si è mai spezzato:
un filo invisibile,
un respiro che ancora mi accompagna,
un amore che resiste, anche nel silenzio.

Questa è la nostra storia,
scritta a mani nude,
con il cuore rotto e pieno.

La pubblico su Le fiabe del drago
perché non tutte le fiabe finiscono con “e vissero felici e contenti”.
Alcune, come la nostra,
cominciano dopo la fine.

Non sei mai andata via.
E io non ho mai smesso di cercarti.

Tua figlia.

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