Io e il mio Drago che ascolta il vento

Io e il mio Drago che ascolta il vento

Vivo in una casetta ai piedi di una montagna blu, circondata da alberi che sussurrano segreti quando il vento li attraversa.

Con le mani creo cose speciali: collane che parlano all’anima, bracciali che brillano come pensieri felici, orecchini che ridono quando c’è il sole. Ogni creazione nasce da qualcosa che sento.

Ma la mia cosa più preziosa non si vede. È il Drago che vive dentro di me.

Non è feroce. Non sputa fuoco. È forte, ma gentile. Lo sento nel petto quando respiro piano. Mi parla col silenzio, con il vento, con il battito del cuore.

Camminiamo insieme. Quando qualcuno è triste, ci sediamo accanto. Ascoltiamo. Restiamo. A volte basta poco: una parola, un respiro, un piccolo fiore lasciato sul cammino.

Per molto tempo, però, facevo una cosa strana: prendevo il dolore degli altri e lo mettevo dentro di me. Come sassolini invisibili, li raccoglievo uno a uno. Pensavo: “Se li porto io, loro staranno meglio.”

Ma piano piano diventavo pesante. La mia luce si faceva debole. Le mie mani non creavano più con gioia. E sentivo un nodo dentro, che non sapevo spiegare.

Una notte mi fermai sotto un albero, con la luna sopra di me.

Il Drago mi guardò. Non aveva occhi, ma sentivo il suo sguardo caldo.

Sussurrò:

“Non sei fatta per portare il dolore degli altri. Sei qui per brillare, per restare accanto, non per caricarti.”

Allora chiusi gli occhi. Sospirai. E lasciai andare tutti quei sassolini che avevo raccolto.

Caddero a terra, e dove toccavano il suolo, nacquero fiori.

Da quel momento ho imparato. Quando qualcuno soffre, lo ascolto. Resto. Offro quello che so fare: parole, creazioni, silenzi pieni. Ma non porto più sulle spalle pesi che non mi appartengono.

Il Drago lo dice ancora, ogni volta che soffia il vento:

“Non devi salvare nessuno. Devi solo essere luce. Chi ha bisogno, ti troverà.”

Morale della storia

A volte crediamo che per aiutare qualcuno dobbiamo prendere su di noi tutto il suo dolore. Ma il vero aiuto nasce quando restiamo presenti con amore, senza perderci. Non serve essere forti come rocce: basta essere veri come il vento. Leggeri, vicini… e luminosi.

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