Il Viaggio di Arlo e il Drago delle Parole

Il Viaggio di Arlo e il Drago delle Parole

C'era una volta un bambino di nome Arlo. Arlo era gentile e dolce, ma spesso si sentiva triste. Gli altri bambini ridevano di lui perché non somigliava agli altri. Arlo cercava di stare lontano da loro, sperando che nessuno lo notasse.

Un giorno, Arlo decise di andare a cercare un posto dove potesse stare in pace. Salì sulla collina vicino al villaggio e, tra gli alberi, vide una luce misteriosa. Seguì la luce e arrivò in una radura dove trovò una donna e un grande drago.

La donna si chiamava Sem, e accanto a lei c'era un drago dalle scaglie argento. "Benvenuto, Arlo," disse Sem con un sorriso. "Vedo che porti un peso nel cuore, ma sei arrivato nel posto giusto."

Arlo guardò il drago e disse: "Le parole degli altri mi fanno male. Mi sento piccolo e triste."

Sem annuì. "Lo so, Arlo. Le parole possono ferirci, ma noi possiamo scegliere come rispondere. Il Drago delle Parole è qui per aiutarti a capire che la tua forza viene da dentro di te, non dalle parole degli altri."

Sem prese un bracciale colorato e lo mise al polso di Arlo. "Questo è il Bracciale del Drago delle Parole. Ogni volta che qualcuno ti farà male con le parole, guarda il bracciale e ricorda che le parole non ti definiscono. Tu sei forte, e nulla può cambiare chi sei."

Il drago disse: "Le parole possono essere come vento, ma tu sei come una radice che cresce forte nella terra. Ogni volta che qualcuno ti farà male con le parole, ricordati che sei più forte di loro."

Arlo tornò al villaggio con il bracciale al polso. Ogni volta che qualcuno lo guardava o rideva di lui, Arlo guardava il bracciale e si sentiva più sicuro. Pian piano, i bambini iniziarono a capire che Arlo era speciale, e alcuni si avvicinarono per chiedergli scusa. Arlo sorrise e rispose: "Le parole sono importanti, ma possiamo scegliere come usarle."

Morale della fiaba:
Le parole possono ferirci, ma siamo noi a decidere come lasciarle entrare nel nostro cuore. Quando crediamo nella nostra forza, nessuna parola può abbatterci. Se impariamo a usare le parole per fare del bene, possiamo crescere forti come un albero.

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