La Signora di Camelot e il Drago Custode

La Signora di Camelot e il Drago Custode

C’era una volta, una città che un tempo brillava di vita e splendore.

Col passare degli anni, però, l’avidità di uomini senza scrupoli, più attenti al denaro che alla bellezza, aveva offuscato gran parte della sua magia.

Eppure, in un angolo silenzioso, resisteva ancora un luogo incantato: Camelot.

Non era un castello di pietra e torri, ma un negozio che custodiva meraviglie.
Tavoli antichi come altari, pizzi leggeri come veli di fate,  profumi preziosi che avvolgevano chi vi entrava come carezze invisibili e collane di pietre dure che risplendevano come stelle cadute dal cielo.

A regnare su quel piccolo regno c’era Roberta, la Signora di Camelot.
Non portava corona, ma la sua bellezza e la sua grazia erano quelle di una regina.
Il suo dono era semplice e potente: accogliere con eleganza e far rifiorire i cuori di chiunque varcasse quella soglia.

Un giorno, entrò in Camelot una viandante di nome Sem.
Nel suo cuore portava una leggenda che l’aveva accompagnata da sempre: quella della principessa e del drago. Una storia che sembrava inseguirla ovunque, come un filo invisibile che non voleva spezzarsi.

In quel tempo, Sem muoveva i primi passi in un nuovo cammino: intrecciava fili e pietre per creare i suoi japamala.
E quando i suoi occhi incontrarono le collane di Camelot, sentì un brivido.
Era come se le pietre di Roberta e quelle delle sue mani parlassero la stessa lingua.

In silenzio pensò:
«Se mai le mie creazioni avranno una casa, sarà qui, tra questi tavoli e questa luce.»

Fu un sogno nascosto, mai confessato.
Eppure, da quel seme nacque un destino: Il Drago di Sem.

Non un drago di fuoco e distruzione, ma un drago custode, nato per proteggere la bellezza interiore, per accendere la forza di chi ha bisogno di rinascere.

Roberta non lo seppe mai, ma fu lei la Musa.
Il suo Camelot, con i suoi veli e i suoi sguardi eleganti, accese la fiamma che avrebbe portato Sem a creare gioielli per l’anima.

Ora la Signora di Camelot si prepara a lasciare il suo regno.
Eppure, come in ogni leggenda, ciò che conta non sono i muri che cadono, ma la magia che resta.

E quella magia rimane, luminosa, pronta a fiorire di nuovo.

Perché la città di Camelot, non resterà nell’ombra: i semi della bellezza sono stati piantati, e torneranno a sbocciare.
Un giorno, questa città rinascerà più viva che mai, grazie a chi sceglierà di custodire la luce invece che l’avidità.

E anche Roberta avrà un futuro meraviglioso, perché le regine non perdono mai il loro regno: lo portano con sé, ovunque vadano.
Il suo Camelot non avrà più mura, ma continuerà a vivere nei cuori che ha illuminato, trasformandosi in nuove strade, nuovi sogni, nuove magie.

Così, come ogni creazione del Drago di Sem porta dentro un riflesso di Camelot: l’impronta di una Regina silenziosa e la promessa che, anche nei tempi più oscuri, la bellezza trova sempre la strada per tornare a brillare.

 

“Le regine non perdono mai il loro regno: lo portano con sé, ovunque vadano."

A Roberta, Regina di Camelot.”

 

 

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