
Le ali di Sem e il Drago delle Nuvole
....."Che questa fiaba sia un piccolo omaggio a chi, con un gesto semplice, sa trasformare la vita di un altro"....
C’era una volta, tanto tanto tempo fa, in un villaggio nascosto tra le nuvole, una giovane donna di nome Sem. Aveva occhi profondi e luminosi, come quelli di chi ha già pianto tanto… ma non ha smesso di sognare. Portava sempre con sé una valigia invisibile, piena di pensieri tristi e silenzi lunghi.
Sem abitava in una casa dove il sole entrava raramente, e anche quando brillava, sembrava non bastare mai. Camminava spesso da sola, con la testa bassa, convinta di non valere abbastanza.
Un giorno, mentre guardava le nuvole trasformarsi in castelli e sogni, vide qualcosa di straordinario: un drago argentato che danzava tra le correnti del cielo. Era il Drago delle Nuvole, spirito gentile e saggio, che vegliava dall’alto su chi stava cercando la propria luce.
Sem non sapeva perché, ma ogni volta che alzava lo sguardo e lo vedeva volare, sentiva il cuore battere un po’ più forte.
Fu proprio in quel periodo che conobbe il Viaggiatore. Non aveva nome, solo occhi gentili e un cappello pieno di colori. Arrivava come il vento, silenzioso ma presente. Ogni mattina lasciava per lei un disegno vicino al fiume: un fiore che sorrideva, una mongolfiera piena di stelle, un gatto che leggeva poesie.
Ma il disegno più bello era uno solo: Sem con un paio d’ali dorate che brillavano come la luna piena.
"Perché mi hai disegnata così?" gli chiese un giorno, con gli occhi pieni di stupore.
"Perché le hai," rispose lui, "solo che te ne sei dimenticata."
Da quel momento, ogni parola gentile del Viaggiatore diventava una piuma, ogni sorriso un battito d’ali. Il Drago delle Nuvole, silenzioso e forte, continuava a volteggiare nel cielo, lasciando scie luminose che sembravano danzare solo per lei.
E lentamente, Sem iniziò a cambiare. Sentì qualcosa risvegliarsi dentro, qualcosa che forse era sempre stato lì: il coraggio.
Un giorno, il Viaggiatore dovette riprendere il suo cammino. "Non potrò restare," le disse, "ma il filo che ci unisce non si spezzerà mai."
E così fu. Sem imparò a volare, davvero. E anche se la valigia non scomparve del tutto, ora era più leggera, perché dentro ci aveva messo le sue ali… e una piuma d’argento, dono di chi aveva visto in lei ciò che lei aveva dimenticato.
Il Drago delle Nuvole ancora la accompagna, invisibile agli occhi, ma vivo nel cuore. Perché ora Sem non è più soltanto una donna…
è una donna che racconta fiabe, e che dona ali a chi ancora non sa di averle.
Morale della storia:
A volte ci perdiamo… ma basta uno sguardo gentile, un incontro vero, per ritrovare le nostre ali. E quando impariamo a volare, possiamo aiutare gli altri a farlo.
(disegno di Fernando C.)
"Un pensiero di affetto e gratitudine..
A te, Viaggiatore, che con i tuoi occhi gentili e i tuoi disegni di luce hai acceso un fuoco nel mio cuore, va il mio più profondo grazie. Anche se il cammino ci ha portati lontano, il dono delle tue ali continua a volare con me, ricordandomi ogni giorno quanto valgo."